PRESENTAZIONE DEGLI ATTI DELLA
GIORNATA DI STUDI
"LUIGI LANZI E L'ARCHEOLOGIA"
Macerata : EUM 2008.
In un periodo pieno di contraddizioni – come questo
– in cui il dibattito scientifico nazionale ed internazionale
dedica ampio spazio all’archeologia preventiva, riconoscendo
ad essa un indiscusso ruolo strategico per le politiche di sviluppo
sostenibile del territorio, ed in cui, tuttavia, i beni culturali sono
penalizzati da risorse umane e finanziarie sempre più
esigue, nonché – ancora più grave
– da uno scarso, se non addirittura nullo, riconoscimento
professionale degli specialisti di settore, questo incontro lanziano ha
offerto l’occasione di ‘raccontare’ il
lungo cammino percorso dalla ricerca storico-archeologica per la
‘riconquista’ del nostro passato.
Il volume “Luigi Lanzi e l’archeologia”,
curato da Gianfranco Paci, riporta alle fasi iniziali di questa
riconquista, segnata in Italia poco prima della metà del
Settecento dalle sconvolgenti scoperte di Ercolano e Pompei. Alla
temperie culturale in cui le ‘riconquistate memorie
patrie’ vengono programmaticamente assunte dai governi locali
per legittimare la propria azione politico-amministrativa, appartiene
appieno anche la dissertazione di Lanzi su Pausulae,
uno dei suoi scritti minori, sollecitato proprio dai Priori e
Gonfalonieri di Montolmo (o Monte dell’Olmo).
Ma la vasta opera dell’Abate Luigi Antonio Lanzi è
andata ben oltre questo, come ha puntualmente illustrato Maria Elisa
Micheli presentando il volume, la cui recenzione è ora edita
nella rivista Symbolae antiquariae (n. 2, 2009).
Anna Santucci
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Ultimo aggiornamento Ottobre 2009 - Redazione